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COLONNELLO GIUSEPPE MARIENI |
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CAPO BATTAGLIONE DEL GENIO NAPOLEONICO |
+ La Division Suisse |
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NELLA CAMPAGNA DI RUSSIA |
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LA BATTAGLIA DELLA BERESINA |
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Testo
e immagini tratti da:
Durante
il periodo, della costituzione della Repubblica Elvetica una ed indivisibile (in
seguito alla Capitolazione militare dei 1803) la Francia impose alla
Confederazione dei 13 cantoni un trattato di alleanza offensiva e difensiva,
secondo il quale la Svizzera s'impegnava a fornire alla Francia un contingente
di 18.000 uomini per essere impiegati sui diversi fronti europei. Con l'Atto di
Mediazione, dettato da Napoleone, questo contingente venne ridotto a 16.000 ed
in seguito a 12.000 soldati. Queste truppe combatterono con gli eserciti
francesi sul campi di battaglia dell'Italia, della Spagna e della Russia.
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Fu appunto durante la disastrosa ritirata della Grande Armata dalla Campagna di Russia, che gli Svizzeri ebbero occasione di dimostrare a più riprese il loro eroismo, principalmente sul campi di Polotzk e della Beresina. L'Archivio federale conserva numerosi documenti riguardanti la Campagna di Russia del 1812. Esistono pure diverse opere che ne illustrano le vicende guerresche : molto interessanti sono i libri: "Die rothen Schweizer" del Col.T.Helmüller - "Honneur et fidélité" del Cap.De Vallière- "Le Grenadier da la Berezina" di G. Vallonton e quello che più interessa noi Ticinesi è il prezioso volumetto "I Ticinesi nella campagna di Russia - 1812" dell'Ufficiale ticinese Gaetano Beretta. |
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Eccone alcuni passaggi : |
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Napoleone |
La
"Division Suisse" era comandata dal Gen.Merle, e faceva parte del 2. Corpo
d'Armata, al comando del
Maresciallo Saint Cyr. Ed il 28.
bollettino della G. Armata dice: |
Il
Mar. Saint Cyr, ferito, ordinava la ritirata e passava il comando del 2. Corpo
d'Armata al Maresciallo Victor. Intanto Napoleone, abbandonata Mosca, avanzava a
gran carriera verso i corpi d'Armata di
Victor e di Oudinot. |
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Maresciallo de Saint Cyr |
il Gen. Jomini di Payerne. |
Il lavoro per la costruzione dei 3 ponti necessari fu immane; malgrado la neve
e la tormenta vennero costruiti in un tempo record. Quando i russi si
accorsero della finta mossa di Napoleone, gran parte dei resti di quella che
era la Grande Armata, erano già sull'altra sponda. Però era notte, la neve
cedeva a larghe falde, il freddo era sceso a 15 gradi sotto zero, ed i
Francesi dovettero bivaccare sul posto.
Il 28 novembre, appena
giorno, un tuonare formidabile d'artiglieria e gli urrah dei Russi, precedevano
un attacco in massa per ributtare i Francesi nella Beresina. |
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profilava, appena rientrati alle loro case avrebbero istituito una MILIZIA
TRADIZIONALE da perpetuarsi negli
anni
Gen. Jomini di Payerne
tramandandola ai posteri. |
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Fede viva, sincera ed eroica dei nostri padri, pronti a pregare e proteggere, disposti a combattere e a morire per Colei che un giorno li confortò e li protesse. I superstiti dei quattro reggimenti svizzeri intonarono un antico salmo svizzero: "La nostra vita è simile al viaggio del pellegrino nella notte"; poi al comando "All'attacco", lanciano con impeto contro le prime file russe. Trecento Svizzeri avendo esaurito le munizioni rimangono inattivi mentre i russi avanzano impetuosi.
Il tenente Legler
(nota 1), ufficiale di reclutamento nel Ticino nel 1810, diede il segnale di "Attacco
alla baionetta", per ordine del Gen. Merle, eseguito con mossa fulminea
dai Batt. Zingg e Vonderweid, mentre i tamburi battono disperatamente la
marcia d'attacco. |
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ricacciati indietro dai loro stessi dragoni e da una colonna di fanteria che arrivava in loro soccorso. |
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Grenadier Svizzero |
Ma l'impeto dei nostri è formidabile.
Dopo un breve tempestare
di colpi da una parte e dall'altra, i dragoni si vedono costretti ad
indietreggiare. Anche la fanteria russa fece sosta. |
Era
da poco terminata la battaglia che veniva ordinato l'appello nominale; un
tamburino riunì gli Svizzeri ; 300 risposero "Presente!", altri 100 erano
feriti, più di 1200 mancavano. Il Gen. Maison non poté‚ trattenere la sua
commozione di fronte a questo esile manipolo di superstiti ed il gen. Merle si
recò in mezzo a loro,radunati attorno al fuochi di bivacco e, pieno di
ammirazione disse "Bravi Svizzeri! Vi siete battuti da leoni; avete
meritato tutti la croce della Legion d'Onore. |
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Christian Wilhelm Faber du Faur - Battaglia di Borodino (Moscova) |
resti dei Reggimenti Svizzeri. L'ordine era di resistere ed hanno resistito. |
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Sempre secondo la
tradizione, giunti alle loro case, i nostri bleniesi mantennero il voto fatto.
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Nota: Questa breve
storia dell'origine della Milizia Aquilese è stata compilata dal sig. Meinrado
Devittori di Aquila, il quale ha attinto le notizie storiche al volume sotto
citato e con il consenso dell'autore stesso. _____________ nota 1
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