MARIENI SAREDO

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Rassegna stampa + Curiosità

+ La Campagna di Libia 1913 - 14

+ L' Aviazione 1916 - 1917

+ Al Comando Generale del Genio

 

+ Il Gen. Marieni e G. D'Annunzio

GENERALE GIOVANNI BATTISTA MARIENI

 + Lettera di D'Annunzio 23.7.1917

+ Risposta di Marieni del 26.7.1917

 

 + Lettera di D'Annunzio 11.9.1917

+ Risposta di Marieni del 17.9.1917

ALLA DIREZIONE GENERALE DELL'AERONAUTICA

 + Lettera di D'Annunzio 2.10.1917

+ Foto del Volo su Vienna

25 DICEMBRE 1915 - 28 OTTOBRE 1917

 + Felicitazioni per volo su Vienna

+ Risposta di D'Annunzio 27.8.18

 

 + Lettera di D'Annunzio 10.6.1919

 

CORRISPONDENZA CON GABRIELE D'ANNUNZIO

ED IL VOLO SU VIENNA

Minuta della risposta di Marieni del 17.9.1917 alla lettera del Cap. D'Annunzio del 11.9.1917

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                                                                            A Gabriele d'Annunzio

                                                                            G.B. Marieni

 

Non è il Generale che scrive al Capitano, ma un uomo e ha sincera fede nei destini d'Italia che scrive ad un ardimentoso patriota.

Onde, ogni vincolo di militare disciplina essendo tolto di mezzo, si possa comunicare con animo aperto e senza impaccio di sorta: così G. B. Marieni può dire a Gabriele D'Annunzio di essere non soltanto un fautore delle più audaci gesta; ma di essere commosso dallo slancio e dalla tenacità con le quali il Poeta soldato persegue il bel progetto.
Di essere anche, di questo progetto partecipe nell'animo; non solo: ma di volerlo più vasto e terribile, non affidato cioè ad un solo equipaggio di ardimentosi, cimentati alla difficoltà.

Da quando assunsi il comando dell'Aeronautica io sognai lo stormo di ali tricolori su Vienna: lo sognai e, allora, che il sogno potesse avverarsi sembrava quasi esser follia. Oggi non più.

Le palpitanti ali italiane raggiungeranno la meta della vendetta.
Ma il loro volo non deve essere un azzardo; deve essere una terribile affermazione, una consacrazione certa.

E il grido di Achille, il bel grido dei guerrieri mediterranei ch’ Ella ha rievocato su Pola, verrà lanciato su Schönbrunn: da una possente squadra che dimostri al nemico la nostra forza più e meglio d’un'unica audacia.

Quando verrà il giorno - e com’ Ella lo invoca, così io cerco che sia prossimo intensificando l'opera delle forgie - allora il Generale chiamerà il Capitano e gli darà ordine di partire.

Nella fervida attesa dell'ora auspicata, è necessario che noi tutti italiani si attenda, fiduciosi, disciplinati, silenziosi: anche quando l'urlo sembri prorompere impaziente dal cuore.

Io son sicuro ch’ Ella mi ha compreso; e sarò molto lieto, appena se ne porga la occasione, di stringerle la mano che è la mano d'un bravo cittadino e d’un buon soldato.

Mi è grato intanto rimetterLe firmate le due cartoline ch’ Ella volle inviarmi con pensiero gentile, di cui molto le sono riconoscente.

                                                           G.M.

 

 

 

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